11 giugno 2020

Eremo e Abbazia di San Galgano


Una delle costruzioni storiche più fotografata del nostro paese è sicuramente l’Abbazia di San Galgano, dedicata all'omonimo santo famoso per la leggenda legata alla sua conversione.




Nato in una buona famiglia nel 1148 a Chiusdino, Galgano Guidotti,  divenne come consuetudine dell’epoca un cavaliere. La leggenda narra che gli apparve in sogno l’arcangelo Michele che lo condusse in un luogo dove incontrò i 12 apostoli, in un edificio rotondo, e il Creatore. Capì in quel momento di aver ricevuto la vocazione e iniziò la sua predicazione. Un giorno il suo stesso cavallo, restio nel proseguire, lo condusse in un luogo, a Montesiepi, dove lui riconobbe il posto del sogno. Conficcò la spada nella ‘roccia’ e iniziò a dedicarsi ad una vita di non violenza da eremita, per un periodo breve, perché dopo appena 11 mesi, morirà a soli 33 anni. Il suo corpo verrà seppellito nei pressi della sua spada.






Nel 1185 Galgano fu dichiarato santo e fu costruita una chiesetta circolare, l’Eremo di Montesiepi, dov’è custodita la sua famosa spada. La spada, analizzata nel 2001, ha accertato che è realmente del XII secolo. Molte testimonianze affermano che fino al 1924 la spada poteva essere sfilata e, per evitare atti vandalici, venne bloccata versando del piombo fuso nella fessura della roccia. Ma questo non fermò ulteriori vandali, prima negli anni ’60, poi negli anni ’90. Alla fine si decise di ricoprirla con una cupola trasparente.   




Nel 1218 iniziarono in Valdimerse i lavori, che termineranno nel 1288, dell’Abbazia che rappresenta uno degli esempi più interessanti dello stile gotico cistercense.  Purtroppo l’Abbazia, dopo un iniziale periodo di splendore, conoscerà a partire dal XV secolo un lento e inesorabile declino. All'inizio del ‘900 ci sarà un nuovo interesse per questo luogo, e verranno effettuate opere di restauro, nel corso degli anni, per mantenere le parti ancora esistenti.    





Il culto di San Galgano si diffuse molto negli ambienti cavallereschi, tanto che oggi ci si domanda se la famosa Excalibur, la spada nella roccia, sia legata alla leggenda di questo santo. Nel ciclo della leggenda arturiana, l’episodio della spada entrerà solo nel 1200, una ventina di anni dopo la sua morte. Questo luogo ha altri particolari che richiamano la leggenda arturiana: la chiesa circolare ricorda la tavola rotonda, il numero dei 12 apostoli apparsi al Santo ricorda i 12 cavalieri di Camelot, il nome Galgano è molto simile al nome di uno dei cavalieri, Galvano. C’è anche documentata la presenza dei Templari a pochi chilometri di distanza. Leggenda o meno, il luogo ha un suo fascino e una volta nella vita vale la pena visitarlo.  





Per approfondire sito web: https://confraternita-sangalgano.it/wp/

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